Abbiamo ricevuto da una madre questa lettera che pubblichiamo, convinti che il tema interessi molte famiglie.

18/03/2016

 

”In nessuna famiglia ci può essere tranquillità quando si vede un figlio di 11 anni che non vuole andare a scuola, non certo per capriccio: la dislessia è sofferenza, per lui ed i suoi cari. Le Leggi prevedono molti interventi e diritti ma le persone semplici come noi non sanno muoversi nel mondo degli eletti che scrivono o sanno leggere circolari, commi o misteriosi intrecci di normative susseguenti ad una sfilza di per noi incomprensibili  ”VISTO…”. Sanno soltanto che questo o quel tipo di seguimento, per qualche motivo sempre diverso, non avviene compiutamente, quasi mai per cattiva volontà dei docenti, e che un ritardo, magari dovuto a chi li assiste nelle pratiche burocratiche, priva senza pietà del pur piccolo contributo ad un bilancio familiare già difficoltoso. Ma, soprattutto, sanno che il loro figlio non troverà quell’assistenza a cui ha pieno diritto, benchè cittadino italiano protetto come tutti dalla Costituzione, portando con sè, evidenti o, peggio, nascoste nel suo intimo, le conseguenze di tutto ciò. Non credo di essere l’unica mamma che chiede accoratamente un sostegno non occasionale ad una battaglia di civiltà che non è certo una pretesa di privileggio.

Grazie,

Maria Pinestro, la madre di Modesto.”

Giampiero Buccianti.

Federconsumatori Siena