economia domestica, abbigliamento, consumo critico

ECONOMIA DOMESTICA
Per una corretta gestione della casa e delle risorse familiari, così da evitare inutili sprechi, molti sono gli accorgimenti che il consumatore può adottare e tra questi un uso delle energie improntato al risparmio.
Il concetto di “economia domestica” infatti, non può prescindere da un corretto utilizzo dell’energia, in tutte le sue forme.
Semplici accorgimenti possono incidere positivamente, anche di molte decine di euro, sul complessivo bilancio familiare.
Di seguito, alcuni consigli per evitare, a costo zero, inutili sprechi : tenere le luci e gli apparecchi elettrici spenti (e non in stand by) quando non si utilizzano; pulire regolarmente gli apparecchi di illuminazione in quanto polvere, fumo e vapori grassi possono ridurre fino al 20% la quantità di luce emessa; utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico, a basse temperature, con poco detersivo; sbrinare regolarmente il frigorifero ed il congelatore e tenere pulita la serpentina sul retro, che deve essere tenuta a distanza dal muro in modo da far circolare l’aria ed evitare così un inutile dispendio di energie per il raffreddamento; coprire sempre con il coperchio le pentole per far bollire l’acqua; ridurre gli spifferi degli infissi con materiali che non lascino passare l’aria e cambiare le guarnizioni quando obsolete; utilizzare tende per creare intercapedini davanti ai vetri, agli infissi e alle porte esterne; fare in modo che il calore sia ceduto all’ambiente in modo efficiente ad esempio non coprendo i termosifoni con le tende oppure ponendovi sopra capi ad asciugare. Inserire delle apposite pellicole isolanti e riflettenti (anche semplice carta stagnola) tra i muri esterni ed i termosifoni per non disperdere il calore; posizionare il condizionatore evitando che sia esposto ai raggi diretti del sole oppure collocato dietro tende o altri oggetti. Eseguire una corretta manutenzione, come ad esempio una frequente pulizia dei filtri; utilizzare l’automobile il meno possibile e, se possibile, condividerla con chi percorre lo stesso tragitto (cd. car sharing); adottare uno stile di guida efficiente, evitando accelerate e frenate brusche, limitare l’uso del condizionatore in auto.
Importante per risparmiare energia è l’utilizzo di lampadine, televisori, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e anche pneumatici efficienti. La scelta tra un prodotto e l’altro è possibile grazie all’ etichettatura, obbligatoria per tutti gli apparecchi elettrici immessi nel mercato europeo.
Le etichette energetiche indicano sempre una scala di valori, espressa in lettere, con la quale si palesa la loro capacità di consumo. Un apparecchio appartenente alla fascia A, a sua volta suddivisa in altre fasce indicate dal simbolo + e con colori della scala del verde, sarà quindi più efficiente di un prodotto collocato in fascia C o D, indicate generalmente con colori della scala del rosso. Più “alta” sarà la fascia più l’apparecchio sarà in grado di permettere un notevole risparmio economico ed un minor impatto ambientale del consumo.
ABBIGLIAMENTO
L’etichetta è la carta d’identità di un prodotto e la sua presenza è stata resa obbligatoria per la maggior parte di quelli in commercio, appartenenti ai più svariati settori.
Anche per i capi d’abbigliamento ed in generale per tutti i prodotti tessili la legge ne impone la presenza, prevedendo che vi siano riportate informazioni riguardanti la composizione del tessuto, con la dichiarazione delle fibre, istruzioni circa la manutenzione dei prodotti ed indicazioni sul nome o marchio del fabbricante o del distributore.
Per la manutenzione del prodotto tessile l’etichetta deve indicare come lavare il capo, se e come stirarlo, la possibilità di candeggiarlo (i classici simboli della bacinella, del ferro, ecc). Quando il simbolo è sbarrato da una “X” significa che il trattamento specifico non è possibile.
Attraverso l’obbligo di etichettatura si dovrebbe risolvere anche il problema delle responsabilità delle lavanderie: se la pulitura rispetta l’etichetta, la responsabilità per eventuali danni rimane a carico del produttore, e verso il cliente ne risponde il venditore del capo (nei limiti temporali della garanzia legale di due anni).
L’etichetta deve contenere poi la composizione fibrosa espressa in lingua italiana ed in percentuale (come previsto dall’art. 8 del D.lgs. 194/99). La tolleranza di altre fibre all’interno dei prodotti definiti al 100% di un’unica fibra o con la dicitura “puro” è stata diminuita dal legislatore, portandola al 2% del peso del prodotto. Denominazioni come “lana vergine” sono riservate a lana mai utilizzata precedentemente in capi di abbigliamento, mentre “100% pura lana” può riferirsi a lana “riciclata”, cioè ottenuta da capi consegnati alla raccolta dell’usato. Nel caso di prodotti costituiti da più fibre composte NON è obbligatoria la dichiarazione della composizione dettagliata per le fibre che non raggiungono il 30% del peso totale.
Infine, come previsto dal Codice del Consumo, l’etichetta deve obbligatoriamente contenere l’indicazione del produttore o del rivenditore .

In caso di mancato riconoscimento dei vostri diritti, è possibile rivolgersi alle sedi territoriali di Federconsumatori più vicine a Voi per usufruire del servizio di consulenza e assistenza individuale.
CONSUMO CRITICO
Consumare in modo critico significa prima di tutto chiedersi se e quanto possiamo ridurre il livello dei nostri consumi senza per questo privarci di tutti quei beni, materiali e immateriali, di cui abbiamo necessità.
Il consumo critico è una pratica sempre più diffusa tra i consumatori che scelgono i prodotti da acquistare in base al rapporto prezzo/qualità, ma soprattutto in base alla loro storia e al comportamento delle imprese che li producono e li distribuiscono.
Il consumatore critico ricerca consapevolmente ed esclusivamente prodotti provenienti da aziende che adottano sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Con le sue scelte d’acquisto da una parte riduce l’impatto ambientale e sociale della propria spesa e dall’altro contribuisce ad indirizzare le politiche dei soggetti protagonisti del mercato esprimendo la sua disapprovazione per prodotti e produttori “non etici” e premiando modi di produzione corretti, inducendo così politiche aziendali più sostenibili e responsabili.
Indispensabile per la realizzazione del consumo critico è un’attenta lettura delle etichette dei prodotti, da cui si possono ricavare molte informazioni utili per orientare le nostre scelte di consumatori in modo consapevole.