Informativa su TFA in seguito all’accordo firmato il 21 aprile 2016 a New York dal dr. Nicola Stock presidente della TFA.

Gli oltre 50 mila obbligazionisti italiani che hanno aderito all’iniziativa promossa da dr. Stock avranno, dopo oltre 15 anni di attesa, un rimborso pari al 150% del valore nominale originario delle obbligazioni sottoscritte ed in default; avranno, in definitiva ottenuto un rendimento dell’investimento pari a circa il 3%.

L’esecuzione dell’accordo prevede il versamento immediato dei fondi in un deposito fiduciario a beneficio degli obbligazionisti italiani ed una procedura operativa per permettere agli stessi obbligazionisti di partecipare e ricevere i soldi, in un periodo che si prevede possa concludersi entro la fine di giugno.

A seguito delle trattative intraprese da TFA, i pagamenti saranno effettuati in contanti.

L’accordo riguarda esclusivamente gli obbligazionisti italiani che hanno tutelato i propri diritti avanti il Centro Internazionale per la Risoluzione delle Controversie relative agli Investimenti (ICSID) della Banca Mondiale, in un arbitrato designato come Abaclat and others v. Argentine Republic (ICSID Case No. ARB/07/5), nonché in alcuni procedimenti dinanzi alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York e in altre giurisdizioni.

Sono pertanto esclusi tutti coloro che hanno accettato le proposte di conversione dei vecchi bond coi titoli di nuova emissione emessi a suo tempo dall’Argentina.

Gli obbligazionisti interessati saranno avvertiti dalle rispettive banche presso le quali sono depositati i titoli per compilare i previsti moduli per ottenere il rimborso.

L’intero iter procedurale con il relativo pagamento dell’importo dovuto dovrebbe concludersi, secondo quanto affermato dal dr. Nicola Stock, per la gran parte degli aventi diritto entro il prossimo 30 giugno 2016.

Nei prossimi giorni la TFA fornirà ulteriori e più precise informazioni circa le modalità da seguire per il rimborso e le relative date di scadenza; tali informazioni saranno oggetto di un ulteriore e più specifico nostro comunicato.

Roma 3 maggio 2016.